Parigi Full Immersion
Il viaggio in poche parole
3 giorni di totale full-immersion nella magica capitale francese. Margherita ci era già stata da bambina, per me era la prima volta in assoluto, abbiamo dunque deciso di seguire il seguente planning: vediamo più cose possibili, ci riposeremo in Italia.
Top 3 cose da vedere
Alloggi
Cibo
Attività da non perdere
Documenti e visti
Nuovi Paragrafi
In " Nuovi Paragrafi" descrivo la divisione giorno per giorno del nostro programma. Come accennavo nel titolo, essendo per entrambi la prima volta, abbiamo deciso di dedicarci ad una full-immersion con le tempistiche quasi contate, i momenti di riposo sono stati davvero pochi. Grazie ad un planning studiato a tavolino, con qualche fisiologica variazione, in soli 3 giorni siamo riusciti a visitare tutte le attrazioni principali. Il prezzo da pagare è una sveglia che suona sempre alle 8 di mattina, il percorrere a piedi 15 km al giorno, il correre un pochino qua e la ed il arrivare alla sera completamente cotti: questo ha fatto sì che non siamo riusciti a dedicare tempo per vivere la night-life parigina che, per il poco che abbiamo visto, pareva frizzante e movimentata. Ne è valsa la pena? Assolutamente sì, sono estremamente soddisfatto di come abbiamo organizzato il tutto: non c'erano momenti morti ed abbiamo dedicato il tempo necessario per visitare le varie attrazioni, senza soltanto "vederle".
Giorno 1
Atterriamo nel pomeriggio presso l' Aeroporto di Beauvais. Si tratta dell'aeroporto in cui viaggiano gli aerei low-cost e, sulla falsa riga di altre capitali, ci vuole 1 ora e 15 di pullman per raggiungere il centro della città. Una volta arrivati in albergo ed effettuato il check-in era praticamente quasi già sera; abbiamo dunque deciso di dedicarci ad una rapida visita del nostro quartiere (Opera), passando davanti al famoso teatro, molto bello illuminato di sera. A quel punto, tramite la metro, ci siamo recati al quartiere Pigalle, dove da fuori abbiamo visto il celeberrimo Mouline Rouge (per cenarci è necessario prenotare mesi prima ed il costo è importante). Lì attorno ci sono diversi bar alla moda e locali, in uno di questi abbiamo fatto aperitivo per poi andare alla cena non certo indimenticabile al Bouillon Pigalle, che descrivo sopra. Letto presto e sveglia puntata alle 8. Giornata interlocutoria nell'attesa di domani, quando sarebbe iniziata la vera vacanza.
Giorno 2
Sveglia di buon mattino, prima parte della giornata dedicata alla visita del museo del Louvre. Fra le frasi fatte, in mezzo al "non ci sono più le mezze stagioni" ed "il nuoto è lo sport più completo" ormai possiamo annoverarci di diritto "per visitare il Louvre ci vogliono almeno 3 giorni! ". In parte sarà anche vero, ma per la mia esperienza personale, le 3 ore e mezza che ci abbiamo dedicato sono sufficienti quanto meno per farsi un'idea di essere all'interno del museo più famoso del mondo. E' chiaro che questo discorso non può valere per un esperto d'arte ma per noi persone comuni, dopo questo tempo c'era la sensazione di star passando accanto a opere straordinarie senza darle la giusta attenzione. Una volta usciti, abbiamo attraversato il bel giardino delle Tuileries per arrivare davanti a Place de la Concorde: foto di rito. Appena ci si lascia alle spalle l’obelisco egizio di Luxor, si entra negli Champs-Elysées: noi abbiamo evitato di percorrere la prima parte che è costituita per lo più da giardini ma, prendendo la metro e scendendo alla Roosvelt, abbiamo percorso a piedi il tratto pieno di gente, negozi e boutique di vario genere. Consiglio caldamente di fare questa passeggiata: ci si sente vivi, nel mezzo di una delle città più belle del mondo. Continuando la camminata si arriva al celeberrimo Arco di Trionfo, che noi abbiamo visto solamente da fuori in quanto il tempo era quel che era, deve essere interessante salirci sopra per avere una visuale degli Champs-Elysées dall' alto. A quel punto, eravamo pronti per visitare il conclamato simbolo della città, la torre Eiffel: la visuale più bella si ha dalla terrazza del Palais de Chaillot, in piazza del Trocadero, noi ci si siamo recati e scattato le foto di rito, godendoci anche da una visuale privilegiata il momento in cui si accendo le luci per l'illuminazione serale. Successivamente, scendendo per i gradini del giardino del Trocadero, siamo arrivati ai piedi della torre; a piedi (i nostri) ci siamo fatti tutti i gradini fino ad arrivare al primo piano, visto che i biglietti per l'ascensore erano esauriti (prendeteli per tempo!). Per arrivare al secondo piano abbiamo usufruito della buon'anima di un controllore che ci ha fatto entrare in ascensore: arrivati in cima, la visuale e spettacolare, Parigi illuminata dall'alto merita senz'altro di essere vista. Una volta scesi, hotel doccia e subito pronti per la sera, in cui abbiamo cenato al Kong con esperienza descritta nell'apposito paragrafo. Giornata intensa ma indimenticabile.
Giorno 3
Nuovamente sveglia di buon mattino, prima parte della giornata dedicata alla visita del museo d'Orsay. A questo punto, con arroganza spaventosa, vorrei osare mettere a confronto i 2 musei che ho visitato: il Louvre per importanza, dimensioni e quantità di opere che tutti noi abbiamo studiato a scuola è inarrivabile, ma non ha quel senso di intimità quasi di confidenza anche se era la prima volta che lo visitavamo che riesce a trasmettere il museo d'Orsay. Una volta usciti, abbiamo percorso un po' di lungo-Senna, prima di passare per le vie interne per raggiungere la chiesa di Saint Germain-des-près che è quel che rimane di un'antica ed enorme abbazia, che abbiamo visitato piuttosto rapidamente. continuando a camminare per le strade del quartiere di Saint Germain, ci siamo ritrovati in una via molto movimentata, la Rue de Buci, piena di locali e ristoranti, in uno di questi abbiamo consumato il pranzo che descrivo nei paragrafi dedicati. Una volta alzati da tavola, siamo tornati sul quai de Montebello e attraversando uno dei ponti ci siamo recato sull'isolotto laddove si è sviluppata la città, nel quale sorge la maestosa cattedrale di Notre Dame: a causa del terrificante incendio dell' Aprile 2019 abbiamo potuto vederne solo ciò che resta, ovvero la facciata centrale e le impalcature dei lavori in corso. Tutta attorno vi è una recinzione in cui viene descritta con tanto di foto la maestosa opera di salvataggio/rifacimento che ha reso possibile che la cattedrale sia ancora in piedi. Dall'altra parte del ponte sorge il delizioso quartiere di Marais, ricco di bellissime piazze, negozi e locali, nel quale ci siamo persi concedendoci un po' di shopping. Il quartiere è davvero molto elegante e alla moda, ai suoi confini si trova il Pompidou di Parigi, centro nazionale d'arte e di cultura che noi abbiamo potuto vedere solamente da fuori in quanto abbiamo beccato il giorno di chiusura. Hotel, doccia veloce e cena presso Le compass che descrivo nel paragrafo dedicato. Dopo cena ci siamo concessi qualche drink nella via dove è ubicato il ristorante, nella quale ci sono diversi locali nel tipico stile parigino, la Rue Montorgueil
Giorno 4
Beneficiando di un volo di ritorno in serata, abbiamo potuto goderci appieno anche praticamente un giorno in più rispetto ai 3 previsti. Abbiamo dedicato l'ultima mattina alla visita del quartiere di Montmatre. Abbiamo preso la metro e siamo scesi alla fermata Blanche, esattamente davanti al Mouline Rouge, con una veloce passeggiata abbiamo imboccato la rue de Steinkerque che percorsa fino in fondo ti mette davanti ad uno spettacolo meraviglioso:la chiesa del Sacro Cuore con tutta la sua maestosità. Prendendo la funicolare abbiamo raggiunto uno spiazzo appena prima della cattedrale, sempre molto affollato, laddove si può scorgere un bel panorama dei tetti di Parigi; per averlo ancora migliore, abbiamo deciso, a seguito della visita interna alla cattedrale, anche di salire in cima al campanile, attraverso una lunga e tortuosa scala a chiocciola: quello che si vede da lassù è assolutamente valevole della "fatica", un panorama mozzafiato comprensivo anche della Torre Eiffel. Una volta scesi, abbiamo deciso di "perderci" nella magia di Montmatre: dalla place du teatre brulicante di ritrattisti e artisti di strada all'antico cabaret del Lapin Agile, davanti al quale sorge una bellissima vigna, dalla piazza Dalida al Moulin de la Galette, immortalato nel quadro Bal du Moulin de la Galette di Renoir che il giorno prima avevamo visto al museo d'Orsay. Tutto davvero molto bello, completamente diverso dalla Parigi vista fino ad ora. A quel punto avremo potuto concederci un pranzo in uno dei tanti ristoranti caratteristici della zona, ma, come già detto, il mood della vacanza è stato "visitiamo tutto quello che possiamo visitare" e per non farci mancare nulla, con la metro, ci siamo recati presso il quartiere latino per una fugace passeggiata: il Pantheon, la Sourbone, le chiese di Saint-Séverin e di Saint-Étienne-du-Mont sono edifici a coronamento della maestosità della capitale francese. Abbiamo concluso la vacanza con un giro presso le gallerie Lafayette, un enorme centro commerciale costruito in stile art nouveau, sulla cui terrazza vi è una delle tante bellissime viste della città. Siamo giunti alla conclusione della nostra breve ma intensissima vacanza, dopo aver recuperato i bagagli in albergo, con la metro abbiamo raggiunto l'Aeroporto di Parigi Charles de Gaullere e con il nostro aereo Air-France abbiamo fatto il ritorno in Italia. Au revoir Paris!
Commento Finale
Per concludere, ci tenevo a dare la mia brevissima valutazione finale della città che abbiamo visitato. Premessa: 3 giorni sono molto pochi e nonostante il nostro tour de force sono tantissimi gli aspetti che non abbiamo approfondito, dunque il mio parere sarà inerente al week end che abbiamo trascorso. Ho trovato la città davvero meravigliosa, la cosa che più mi affascinato è l'armonia con cui la sua maestosità e storicità dei monumenti e costruzioni che più di ogni altra città mi hanno ricordato Roma combinano con quest'aria cosmopolita da "centro del mondo" che nella mia esperienza personale ho respirato solamente a New York (in maniera oggettivamente superiore) e Londra. Senza mezzi termini, va vista.
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