15 giorni di Thailandia da Nord a Sud
Il viaggio in poche parole
L’inverno al caldo, 2 settimane immersive nella cultura thailandese scoprendo usi, costumi, abitudini e contraddizioni di un popolo radicato nella propria terra, scoprendo infine 2 bellissime isole sull’oceano indiano.
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Spostamenti
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Cibo
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Documenti e visti
Giorni 1-2: Bangkok
Nonostante i pareri discordanti su quanto valesse la pena fermarsi qualche giorno a Bangkok abbiamo scelto di esplorare la città almeno un paio di giorni e ne è valsa sicuramente la curiosità. Il clima è sicuramente afoso ed i 30 gradi che si respirano all'esterno, conditi da un'alto tasso di inquinamento e smog, non rendono piacevole esplorare la città a piedi durante il giorno. Anche per questo motivi diversi hotel sono provvisti di rooftop con piscina dove potersi rilassare ed ammirare lo Skyline. Bangkok si divide principalmente il 2 grandi aree: da un lato la città vecchia che si estende dall'immenso quartiere di Chinatown (una delle Chinatown più grandi del mondo) fino alla famosa Khao San Road, dove risiedono tanti giovani backpacker ed alimentata da una grande vita nottuna. Nella old city abbiamo visitato il palazzo reale, residenza dei Re Thailandesi fino agli anni '50, ad oggi sede dei principali uffici amministrativi dei sovrani, ed ammirato illuminato nella notte il Wat Arun, un grande complesso di Templi Buddhisti che si erge sulle rive del fiume Chao Phraya che attraversa la città. Dall'altro lato la città nuova, ricca di grattacieli, grandi Mall, Hotel di lusso, uffici e con uno skyline di tutto rispetto che abbiamo ammirato dalla Lebua Tower, la torre del hotel dove hanno girato "Una notte da Leoni 2", che vale sicuramente una visita per la bellezza del panorama che offre. Un ulteriore luogo di interesse che ci sentiamo di consigliare agli amanti dello shopping è il MBK Center, un Mall di otto piani dove si trovano i più diversi oggetti, repliche e originali dei brand più noti, ed innumerevoli souveniers, a prezzi modici. Inoltre spostandosi per la città è facile imbattersi in diversi mercati che offrono per lo più street food cucinato al momento e proveniente dalle più varie cucine orientali (Cinese, Thailandese, Giapponese ed un'infinita serie di mix per gli amanti della diversità più estrema..) oltre che prodotti e souveniers locali. Alloggiando nel cuore di Chinatown abbiamo sperimentato il mercato del quartiere, che iniziava proprio fuori dal nostro hotel, davvero molto caratteristico e vario.
Giorno 3: Ayutthaya
Il terzo giorno abbiamo optato per una gita fuori porta alla vina città di Ayutthaya, storica capitale della Thailandia, prima che venisse spostata a Bangkok a seguito dell'invasione dei Birmani che ne decretò la parziale distruzione nella metà del XVIII secolo. Tante agenzie e hotel offrono l'escursione partendo con pick up direttamente dal proprio alloggio e ritorno al medesimo in giornata, a prezzi decisamente più alti rispetto ad organizzarsi autonomente. Dalla stazione di Bangkok Hua Lamphong (15 minuti a piedi dal nostro alloggio) con 1h e 30/2h di treno si può agevolmente arrivare ad Ayutthaya. I prezzi dei biglietti variano da 15 (per un posto in piedi) a 300 bath a seconda del treno e della classe che si sceglie. In alternativa si può richiedere una corsa ad un taxi locale o ad un Grab (un servizio come Uber, www.grab.com/sg/) che con 1.000bath circa vi porteranno a destinazione. Le tempistiche da treno ad auto non cambiano. Una volta arrivati abbiamo scelto di evitare la prima mandria di tuk tuk che offrivano tour della città per portarci ad ogni sito del parco storico, ed abbiamo proseguito dritto oltre la stazione in una stradina che ci ha portato sulla riva del fiume, che abbiamo oltrepassato grazie ad un piccolo traghetto (10bath a testa), ai più sconosciuto. Una volta all'interno dell'isola dove sorge la città vecchia abbiamo camminato per circa 15 minuti verso il parco storico, prima di essere avvicinati da un simpatico ragazzo locale, che gentilmente con il suo tuk tuk si è offerto di accompagnarci nei principali punti di interesse aspettandoci ogni volta e dandoci tutto il tempo per visitarli comodamente. Complice il grande caldo e le tante cose da vedere abbiamo accettato la sua offerta e con 1.000bath ci siamo buttati in un bellissimo tour che ci ha permesso di visitare tutto il parco storico della città e di fermarci a gustare un buonissimo Pad Thai a metà giornata. Una giornata di cui è sicuramente consigliabile godere per staccare dal caos di Bangkok ed eventualmente avvicinarsi all'altra storica capitale Sukhothai. Siamo poi rientrati a Bangkok la sera sempre con il treno.
Giorni 4-8: Chiang Mai
Chang Mai è una perla del nord della Thailandia con la sua città vecchia racchiusa dalle sue storiche mura. L’antica capitale del regno dei Lanna ci ha colpiti per la moltitudine di templi e luoghi che si scoprono uno dopo l’altro camminando tra le sue vie. Abbiamo scelto di passare il capodanno qui e siamo stati meravigliati dal lancio delle lanterne al cielo allo scoccare della mezzanotte. Generalmente il celebre festival delle lanterne di Chang Mai si svolge il 8 o 9 novembre, ma l’iniziativa viene ripetuta per il capodanno ed è davvero spettacolare. Senza pensarci ci siamo subito fatti coinvolgere in quella che stata è davvero un esperienza unica. I giorni successivi abbiamo fruito di alcune escursioni organizzate nelle zone circostanti. Le abbiamo trovate interessanti, forse un po’ “commerciali”, con più tempo si potrebbe esplorare la giungla e il nord thailandese con maggiore calma, organizzandosi in autonomia, per immergersi ancora di più nella cultura locale .
Giorni 9-14: Hat Yai, Ko Bulon e Ko Lipe
Per l’ultima parte del viaggio avevamo la possibilità di scegliere tra le oltre 1.000 isole thailandesi :). La stagione è la più adatta per orientarsi su quelle del mare delle andamane, sull’oceano indiano per intenderci. Evitando Pukhet ci siamo diretti più a Sud, quasi al confine con la Malesia. Dopo uno stopover ad Hat Yai e una Long Tail Boat presa alla Pier di PakBara siamo arrivati alla prima isola: Ko Bulon Le. Molto selvaggia con 1 grande spiaggia che la costeggia è davvero un paradiso terrestre. Il nostro bungalow era esattamente fronte mare e abbiamo goduto davvero di alcuni giorni molto rilassanti sfruttando il luogo incontaminato dove ci trovavamo. Sveglia all’alba camminate lungo la spiaggia, snorkeling, cene di pesce, con pochissimi turisti…insomma davvero un posto nascosto da non perdere. Successivamente ci siamo spostati nella più famosa Ko Lipe, altro paradiso, soprattutto per le spiagge di Sanom Beach, nella parte sud adiacente a Pattaya Beach, ma molto più intima, e Zodiac Beach, nella parte nord di Sunrise Beach, luogo ideale per assistere al tramonto. Ko Lipe è sicuramente più attrezzata e frequentata ma per la nostra esperienza è ancora abbastanza selvaggia (camminando verso Sanom Beach ci siamo imbattuti in alcune scimmie locali che si spostavano agevolmente sugli alberi, fino ad allora non le avevamo mai viste..neanche a Chiang Mai, probabilmente a causa della crescente urbanizzazione) e sicuramente meritevole di una visita di almeno 3/4 giorni. Oltre allo splendido mare, c’è una walking street piena di ristoranti e negozietti, molto suggestivi ma probabilmente più costosi rispetto al resto della Thailandia, e con una qualità del cibo minore rispetto al cibo che si può trovare girando nelle zone meno battute dell’isola.
Considerazioni sulla Thailandia
L’esperienza che abbiamo vissuto è stata unica, fatta di luoghi magnifici, e di un’immersione culturale che sicuramente merita di essere vissuta e che ci ha dato l’opportunità di conoscere un modo di vivere molto lontano e diverso da quello occidentale. Ci siamo sempre sentiti in sicurezza, la popolazione locale difatti non è mai inopportuna e lascia agli stranieri tutta la tranquillità del caso. Forse anche a causa della dilagante povertà, abbiamo avuto la sensazione che la popolazione fosse quasi intimidita e dovesse sottostare ad alcune regole e norme di comportamento ben definite. Le scelte del governo thailandese in questo senso sembrano penalizzare le masse meno abbienti, dando loro la possibilità di fare affari e vendere qualsiasi cosa a tutte le ore del giorno e della notte (tutte le città hanno diversi night market) ma sfruttando l’attrazione che questi generano per gli stranieri senza attivarsi per valorizzarli o per migliorarne le condizioni di vita. Si avverte una grande attitudine commerciale, si viene spesso indirizzati verso tour organizzati e spinti a visitare questi infiniti mercati in maniera forse un po’ troppo marcata, cosa che sminuisce in parte la magia della scoperta di luoghi così remoti e che fa emergere solo in parte la spiritualità e l’attaccamento al territorio della popolazione locale. Queste sono le impressioni legate a quello che abbiamo vissuto e ad un giro fatto di pochi giorni ed è stata la nostra prima volta in Thailandia, un paese affascinante e allo stesso tempo contraddittorio, nel quale varrebbe sicuramente passare un tempo maggiore per tutto quello che ha da offrire.
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